RABBRIVIDISCO
Forse il freddo
forse la notte…
forse i tuoi occhi
ma… sono solo
e penso
penso che sono solo
penso che fa freddo
o forse
senza nemmeno
accorgermene
sto già pensando
a te
e…
rabbrividisco…
Forse il freddo
forse la notte…
forse i tuoi occhi
ma… sono solo
e penso
penso che sono solo
penso che fa freddo
o forse
senza nemmeno
accorgermene
sto già pensando
a te
e…
rabbrividisco…
Il sorriso del tuo
giorno apre
una nuova finestra
sul mio piccolo mondo
Si allarga il mio
orizzonte perché mi
appresto a guardarlo
attraverso
i miei occhi e
i tuoi occhi
Si stringe la mia
vita perché in parte
sarà tua
Si allarga la tua via
perché io ti
accompagnerò.
Cullato dalle
vibrazioni del treno
in questo viaggio
di speranza
che muove verso
l’ignoto
io sogno
sogno una terra che
forse non esiste
un tempo che
è già passato
una donna
che non conosco
Mentre tutto si
muove
attorno e dentro
di me
e si colora di
blu intenso
il mio sorriso
che ti immagina
al traguardo
ferma e dolce
ad aspettarmi.
Quanti i momenti
di silenzio della mia vita
Quanti i pomeriggi
da solo
a riflettere
Ma la notte è diverso
Signore
la notte
quando prego
non mi sento solo
non sono vuoti
i miei silenzi
Onestamente
non ti vedo
non riesco a sentirti
ma mi basta sapere
che tu mi
ascolti
per riempire
i miei respiri.
Lì
è sempre lì
è sempre stato lì
ma ci sono giorni
meravigliosi
in cui lo senti
più vicino che mai
basta un abbraccio
anche solo virtuale
a scaldare il tuo cuore
Un giorno triste
un giorno felice
non ha importanza
perché tu e lui
siete voi e…
non conta il resto
conta solo quello
che siete…
Un sorriso
vale doppio
una lacrima
metà
se la condividi
con un amico…
Esco dal mio corpo
e mi osservo
come una bottiglia di champagne
in un giorno speciale
un oggetto di rito
poggiato su un tavolo
che richiama
tutte le attenzioni
di chi sa come usarlo
Sento qualcosa che mi agita
forse la musica con le cuffie
forse un ricordo che riaffiora
forse solo la mia intima follia
ma le mie bollicine
cominciano a muoversi
e salgono lente
verso il collo della bottiglia
e tutto d’un tratto
con gran fragore
il tappo salta via
e le parole
cominciano a sgorgare
con grande generosità
Sto scrivendo una poesia
ed ogni volta che comincio
mi sento come lo champagne
che riesce a liberarsi
dalla morsa del vetro
e scivola lento sull’esterno
della bottiglia
accarezzando teneramente
il dolce sapore della libertà.
Anche quest’annata
è stata buona
e speriamo non finisca mai
la scorta di bollicine che c’è
dentro di me!
Ti guardo
e mi lascio accarezzare
dalla tua bellezza.
La senti che sale su
come un morso allo stomaco
ti prende
piano piano
la pancia
poi sale
fino alla testa
e se va bene
riesci a piangere
ma
se va male
non la riconosci
e soffri e ti contorci
dentro di te
con inutili paranoie
cercando di capire
cosa c’è di sbagliato in te
cosa ti manca cosa non hai
cosa vorresti che
non puoi avere
ma
il problema non sei tu
il problema non è dentro di te
il problema non esiste proprio
sei solo una vittima
vittima della malinconia
che non ha cura
perché non è una malattia
non ha rimedio
perché non è un problema
ma è una forza
che ti spinge oltre
le tue possibilità
e ti apre alla tua Arte
in qualunque forma
essa voglia esprimersi
ma
ci vuole la forza
la lucidità
e il coraggio
di guardare oltre.
Eri lì abbandonato
in un vicolo cieco e bujo
seduto per terra
rannicchiato su te stesso
che sussurravi
d’aver freddo
Eri lì abbandonato
come si getta una cosa
che non serve più
sporco e trascurato
che piangevi in silenzio
Eri lì abbandonato
come un uomo che non merita
il rispetto dei suoi simili
come un ladro
come un assassino
come un fraudolento
Eri lì abbandonato
ma quando son passato
accanto a te
mi hai preso per mano
mi hai sorriso
mi hai ascoltato raccontarti
stupidi problemi
e non hai chiesto nulla
Eri lì abbandonato
Signore
perché tu non ci chiami
ma aspetti che siamo noi
a trovarti
non ci costringi a credere in te
ma ci accogli e ci ami
così come siamo
non ci chiedi nulla
ma sai darci tanto
Eri lì abbandonato
Signore
così decisi di sedermi
accanto a te.
Perdere il controllo
di se stessi
lasciarsi andare
alle emozioni di un momento
allontanarsi qualche istante
dal mondo che ci attornia
e scrivere
scrivere con rabbia
scrivere con gioia
ma scrivere
ecco cosa
muove le mie mani
in questi giorni
di emozioni
quando anche un
semplice sorriso
sul volto di un estraneo
accende dentro me
l’orobilogio
che mi porta in una
nuova dimensione
dove sono solo
perso nei miei silenzi
avvolto solo dalla più dolce intimità
del mio bisogno di scrivere.